Indice
- IL PIANETA DI MILLER (INTERSTELLAR)
- FORZA DI GRAVITA’ E DILATAZIONE TEMPORALE
- MOMENTO PER MOMENTO VERSO L’ETERNITA’
Tic-tac, tic-tac…l’orologio della vita di ognuno di noi non si ferma. Le sue lancette scorrono in maniera inesorabile, incessantemente. A volte non ce ne rendiamo nemmeno conto, del tutto inconsapevoli del trascorrere del tempo. Questa considerazione probabilmente attiene più alle nuove generazioni che hanno la percezione di un vasto orizzonte temporale davanti a loro. Più concreta e più realistica è la percezione del tempo per chi come me ha superato il giro di boa. Consapevole che l’aspettativa di vita si riduce sempre di più ogni giorno che passa. Probabilmente parte da questa consapevolezza il sentirsi dentro l’orologio della vita.

Difatti, una delle frasi attribuite al filosofo cinese Confucio recita proprio così: “Ognuno di noi ha due vite e la seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne solo una”. E sicuramente noi adulti percepiamo lo scandire del tempo in maniera più pressante dei giovani per i quali il trascorrere del tempo è più dilatato. Quindi ognuno di noi ha un differente orologio della vita che scandisce i tempi della propria esistenza.
IL PIANETA DI MILLER (INTERSTELLAR)
Chi non si ricorda la famosa scena del film INTERSTELLAR del 2014 magistralmente diretto da Christopher Nolan con la colonna sonora del grande compositore tedesco Hans Zimmer. Se non l’avete visto, vi consiglio vivamente di vederlo perché si basa su concetti attuali dell’astrofisica moderna. Il film infatti fa menzione di concetti come la dimensione spazio-tempo, la teoria della relatività, la forza della gravità, la meccanica quantistica, ecc. È una delle mie scene preferite. Quando i protagonisti atterranno sul pianeta di Miller, interamente coperto d’acqua e che ruota intorno a un buco nero massivo (chiamato nel film Gargantua), sentono la pressione del tempo che passa.
E la musica di sottofondo enfatizza ed esaspera questo momento perché ad ogni ticchettio, che corrisponde a 1,25 secondi, equivale a un giorno trascorso sulla Terra.
Questo significa che ogni ora trascorsa sul pianeta equivale a sette anni terrestri. Di qui tutta la pressione e l’ansia che assalgono Cooper (l’astronauta protagonista interpretato da Mattew McConaughey) che comprende che non potrà più mantenere la promessa fatta alla figlia Murphy prima di partire. E cioè che sarebbe rientrato sulla Terra con l’età coincidente con quella della figlia che al momento della partenza era adolescente. E infatti quando rientrerà si ritroverà la figlia ormai al capezzale alla fine dei suoi giorni, molto più vecchia di lui.
FORZA DI GRAVITA’ E DILATAZIONE TEMPORALE
Secondo la teoria della relatività, che Albert Einstein (il più grande scienziato del secolo scorso) elaborò agli inizi del ‘900 (la relatività ristretta nel 1905 e quella generale nel 1915), il tempo scorre in funzione della posizione di chi lo osserva.

Ora la forza di gravità esercitata da una grande massa, come potrebbe essere un pianeta o una stella, determina un’alterazione del tessuto spazio-tempo.
E’ proprio con questa raffigurazione quadrimensionale (lunghezza, altezza, profondità + tempo) che da Einstein in poi misuriamo l’universo.
Dilatazione temporale
Tra queste alterazioni è compresa la dilatazione temporale. Difatti, ad esempio, sulla Terra il tempo al livello del mare scorre più lentamente del tempo sul picco di una montagna. Questo perchè ovviamente il livello del mare si trova più vicino al centro gravitazionale terrestre. Tale differenza, talmente minuscola e impercettibile, è possibile misurarla con gli orologi atomici. Ancor di più si misurerebbe questa differenza tra il tempo al livello del mare e quello preso su un aereo che vola a 10.000 metri di altezza. Un effetto simile si avrebbe se si riuscisse a viaggiare nello spazio a una velocità prossima a quella della luce che è di 300.000 km al secondo. Chi ritornerebbe sulla Terra ritroverebbe le persone che ha lasciato prima di partire molto più attempate negli anni. E’ un po’ quello che accade, anche se in misura estremamente ridotta, agli astronauti che rientrano sulla Terra dopo aver trascorso un certo periodo di tempo nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Le leggi della fisica moderna non permettono di concepire il viaggio nel tempo in direzione verso il passato per effetto dell’entropia (cioè dell’unidirezionalità determinata dal passaggio dall’ordine verso il disordine). Tuttavia è invece concettualmente concepibile il ritorno dal futuro. Il problema è che da un punto di vista scientifico e tecnologico non siamo ancora in grado di sfidare questa legge fisica e viaggiare ad una velocità quasi pari a quella della luce.
Dilatazione temporale e buchi neri
Tale dilatazione temporale poi diventerebbe estrema in prossimità del margine di un buco nero, che è definito orizzonte degli eventi (event horizon in inglese).

In quest’area la forza di gravità esercitata è talmente elevata che nemmeno la luce riuscirebbe a sfuggire e il tempo si fermerebbe del tutto.
Ecco perché nel film INTERSTELLAR sul pianeta Miller, che orbita attorno a un buco nero massivo, il tempo trascorre più lentamente che sulla Terra per effetto della superiore forza di gravità esercitata dal buco nero.
MOMENTO PER MOMENTO VERSO L’ETERNITA’
Quindi il tempo che ci portiamo dentro, scandito dal nostro orologio della vita, non ha un valore assoluto nè lineare. Dipende da come lo viviamo e ognuno ne ha la sua propria percezione. Pertanto, non sprechiamolo ma apprezziamolo, momento per momento, come le lancette di un orologio. Io mi auguro e vi auguro di sentire l’incidenza del tempo e dell’incessante ticchettio dell’orologio della vita di ognuno di noi così come Cooper lo sentiva sul pianeta di Miller. Ciò probabilmente ci porterebbe a concentrarci sul momento, ad assaporare l’istante che passa.
E in questa dinamica riusciremmo a fare tutt’uno della vita terrena e ultraterrena, dell’essere parte della Terra e dell’Universo, della nostra natura umana e della natura delle cose che ci circondano. Momento per momento, per sentirci parte di un processo di evoluzione che non è iniziato con la nascita e non terminerà con la morte. E solo parte dell’eternità, di qualcosa che è infinitamente più grande di noi.