
Il primo articolo del blog Cosmonauta esistenziale (leggi CHI SONO e perchè ho creato questo blog) non poteva che iniziare che con la celebre affermazione di Carl Sagan: “Siamo polvere di stelle“.
Indice
Carl Sagan
Tra gli appassionati di astronomia Sagan rappresenta certamente un’istituzione. E’ stato probabilmente il più grande divulgatore scientifico del secolo scorso. Io sono cresciuto con “Quark” e poi successivamente con “Superquark”. I programmi di scienza che il nostro amato Piero Angela ha portato nelle case degli italiani. Se fossi nato negli USA però sarei cresciuto sicuramente con “Cosmos”. Con questo programma Sagan, da formidabile comunicatore quale era, ha reso quasi di dominio comune nella società americana argomenti scientifici sull’Universo, sul significato dell’esistenza e sull’eventuale possibilità di una vita extraterrestre. In altre parole, ha (ri)portato le stelle nella quotidianità della vita dell’uomo.
D’altronde lo spazio con il suo affascinante mistero ha da sempre attratto il genere umano sin dalla sua apparizione sulla Terra. Fin dall’antichità le stelle sono state utilizzate come strumenti per orientarsi nella navigazione, per contare il tempo, per anticipare l’alternarsi delle stagioni e perché no come fonte ispiratrice e letteraria.
Ma ritorniamo a Sagan. Fisico, astrofisico e astronomo, fu autore di innumerevoli libri, saggi e articoli scientifici, per uno dei quali vinse anche un premio Pulitzer. Oggi si parla molto di trasformare la razza umana nella prima specie multiplanetaria, con l’obiettivo di colonizzare un altro pianeta. Al momento, stando al livello attuale della nostra tecnologia, l’unico concreto candidato appare solo Marte (dopo aver creato prima molto probabilmente una base lunare). Da questo punto di vista, Sagan fu un visionario, un pioniere della necessità del viaggio interplanetario alla ricerca di possibili pianeti simili al nostro e delle tracce di vita extraterrestre.
La targa del Pioneer 10
L’attività di Sagan è stata meritoria anche nelll’ambito della NASA (l’Agenzia aereospaziale statunitense) per la quale fu consulente per numerose missioni spaziali. E per una di queste, la Pioneer 10, ideò la famosa targa, passata poi alla storia non certo priva di qualche critica.
Questa targa riporta l’effige di un uomo e una donna, insieme ad altri simboli, come il sistema solare e le 14 linee pulsar, nell’eventualità di incontrare segnali di vita aliena. Per l’obiettivo di questo articolo, mi soffermo sul simbolo dell’atomo di idrogeno, raffigurato in alto a sinistra, che rappresenta l’elemento più abbondante presente in tutto l’universo.

Ovviamente la targa rifletteva le conoscenze scientifiche degli anni ’70. Ma come la modificheremmo oggi affinché rappresenti un’immagine più realistica dell’umanità attuale in un possibile incontro con una civiltà aliena? Sulla base delle conoscenze attuali sulla composizione delle sostanze che compongono l’Universo, all’originario atomo di idrogeno aggiungerei quello di ossigeno. Infatti, è proprio la combinazione di questi due atomi che ha creato forme di vita complesse (e pluricellulari) sulla Terra.
Gli atomi in noi e nelle stelle
Diciamo innanzitutto che noi siamo fatti di atomi, le stelle sono fatte di atomi, i pianeti sono fatti di atomi. In effetti da un punto di vista biochimico noi siamo un complesso di atomi, così come qualsiasi altra specie vivente o qualsiasi altro oggetto inanimato, su questa Terra e nell’Universo. Per l’esattezza il nostro corpo si compone generalmente di 10^28 (1 con 28 zeri) atomi. Per avere una proporzione, si pensi a un granello di sabbia che si compone di 10^19 (1 con 19 zeri) atomi mentre il nostro Sole corrisponde a 10^57 (1 con 57 zeri) atomi.

E se ci pensate bene, il corpo umano è composto prevalentemente per il 70% circa di acqua. E in chimica l’acqua è rappresentata simbolicamente dalla combinazione di due atomi di idrogeno e uno di ossigeno.
Bene siamo arrivati al cuore dell’argomento, quello che mi sta a cuore in questo articolo: alla polvere di stelle e alla “nostra” stella per eccellenza. Infatti è il Sole che ci da l’energia vitale senza la quale la vita non sarebbe possibile sul nostro splendido pianeta.
E senza il Sole:
- NON si darebbe vita alla fotosintesi clorofilliana e quindi al rilascio di ossigeno nell’atmosfera;
- NON si procederebbe alla sintesi della vitamina D nel nostro corpo fondamentale per il nostro sistema immunitario;
- NON si avrebbe quella temperatura climatica ideale che ha consentito la formazione di organismi complessi (e pluricellulari) sulla Terra.
In altre parole, la nostra vita e quella di tutti gli esseri viventi sul nostro pianeta, animati o inanimati, è indissolubilmente legata al Sole.
Composizione del Sole in atomi
Ma quali sono gli atomi (in percentuale) che compongono il Sole (o, in generale, qualsiasi altra stella simile al sole)?
(N.B. le percentuali possono variare in funzione delle diverse fonti scientifiche)

- Idrogeno (H) 91% (e Elio HE 9%)
- Ossigeno (O) 0,0078%
- Carbonio (CO) 0,033%
- Nitrogeno (N) 0,010%
Composizione del corpo umano in atomi
E gli atomi dominanti (in percentuale) nell’essere umano?
(N.B. le percentuali possono variare in funzione delle diverse fonti scientifiche)
- Idrogeno (H) 61%
- Ossigeno (O) 26%
- Carbonio (CO) 11%
- Nitrogeno (N) 2,4%

E allora siamo gli uni il riflesso dell’altro, abbiamo la stessa polvere (di stelle)… Quindi quanto a composizione in atomi noi umani rispecchiamo quella che prevale nel Sole. In altre parole, i principali atomi di cui si compone il Sole sono gli stessi che sono a fondamento della vita umana. Questo perché quando si è formato (e continua a espandersi) l’Universo, i primi corpi che si sono creati dal gas e polvere sono stati proprio le stelle. È sono proprio le stelle che nella loro evoluzione e trasformazione hanno immesso nell’Universo materiale stellare che poi si è consolidato formando i pianeti. E su uno dei miliardi di miliardi di questi pianeti si è formata la vita.
Grati della nostra stella
Perciò quando ci sentiamo riscaldati dalla “nostra” stella o ne desideriamo tutto il calore che emana. Oppure quando ci sentiamo pigri, tristi, stanchi, soli o pensiamo che abbiamo trascorso una brutta giornata. O quando alziamo lo sguardo al cielo per ammirarne l’alba o il tramonto. In tutti questi momenti cerchiamo di esserle grati e ricordiamoci che siamo fatti della sua stessa sostanza. Siamo “polvere di stelle“.